Red Scorpion im WrestlingFever.de Interview (Italiano, 03.09.2017)
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WF: Grazie mille per il tuo tempo, per noi è sempre un piacere introdurre nuovi talenti su questa piattaforma. Come ti va ultimamente?


RS: Ciao! Grazie voi per l’interesse nei miei confronti. Sarà molto interessante realizzare questa intervista disponibile in tre diverse lingue. Ultimamente va molto bene nel Bologna Wrestling Team, sopratutto nell’accademia sto lavorando molto e sono pronto a partire con tanti nuovi progetti subito dopo l’estate.

WF: Negli anni ’90 l’Italia era Paese dove il wrestling aveva un grosso bacino di fan. Che ricordo hai di quegli anni come appassionato?

RS: Degli anni ’90 ricordo molto poco, sono nato proprio in quel periodo, e tutto quello che ho potuto vedere l’ho fatto tramite documentario, youtube e DVD. La seconda ondata di wrestling, in cui questo sport-spettacolo è diventato una vera e propria moda, è stata dal 2004 al 2007. Quello è stato il periodo d’oro del wrestling in Italia in cui si poteva vedere qualsiasi cosa con sopra l’immagine di un lottatore. Pochi anni dopo la TV italiana fece di tutto per estromettere il wrestling dalle reti televisive in chiaro e così finì nelle TV a pagamento, dov’è tutt’ora.

WF: Quando e perché hai deciso di diventare tu stesso un lottatore di wrestling?

RS: Perché mi piaceva e mi piace più di ogni altra cosa, fu amore a prima vista. Dal 2003 al 2005 cercai una scuola di Wrestling che non fosse troppo lontana per un bambino di 15/16 anni e nel 2006 la trovai, e lì iniziò il cammino che sto percorrendo tutt’ora.

WF: Sembra che tu sia anche molto attento al tuo fisico: quest’attenzione è cominciata quando hai iniziato ad allenarti da wrestler o anche prima?

RS: Credo che un lottatore debba curare il proprio fisico e il fisico deve rispecchiare il personaggio che si porta sul ring. Aldilà di questo già la parola “Lottatore” lascia intendere che tu abbia petto, spalle e trapezi robusti il tutto condito da gambe massicce o toniche. Puoi essere alto anche 150 cm e pesare 60 kg ma la tua forma, il tuo stampo deve essere quella di un lottatore. Iniziai ad allenarmi come wrestler a 15/16 anni e pochi mesi dopo iniziai anche palestra, commettendo tutti gli errori possibili sia di inesperienza sia che di foga da novizio.

WF: Quante volte ti alleni (sia in palestra che nel wrestling) a settimana? Segui una dieta specifica?

RS: Cerco di mangiare pulito: verdure, patate lesse e carne macinata e lo ammetto mi concedo spesso qualche sgarro….che vuoi farci sono italiano e a casa di mamma si mangia meglio che al ristorante. Mi alleno 3 volte la settimana in palestra e 2 volte la settimana sono ai corsi di wrestling del BWT nei week-end solitamente sono in viaggio. Ho la settimana sempre molto impegnata.

WF: Il wrestling sta tornando importante in tutto il mondo, grazie a Dio. Ma com’è la situazione in Italia? Ci sono tanti show e promoter? Come siete messi con le strutture per l’allenamento e gli spettacoli?

RS: In italia è come il resto d’Europa credo. Abbiamo diverse sfaccettature, Ci sono tante piccole promotion, solitamente aperte da un lottatore che prima era in un altra piccola promotion e che ha deciso di aprire la sua promotion per poter diventare il “Campione del Mondo” della sua promotion diventando così il “Re del pianerottolo” come mi piace chiamarli (ho detto la parola promotion 4 volte, ma mi diverte sempre farlo quando racconto questa storia). Ci sono inoltre tantissimi promoter in Italia che non hanno idea di come promuovere un evento e tantissimi lottatori che praticamente non sanno combattere. Piccoli budget spesi unicamente per un lottatore di media fama a discapito di tutto lo show e 10 minuti di tempo in cui puoi far bene e mostrare te stesso al pubblico dove decidi invece di fare 2000 spot pericolosi. Questa è la prima sfaccettatura del wrestling italiano. La seconda è quella di chi sta cercando realmente di cambiare le cose, di lottatori che fanno esperienza lavorando all’estero per portarla in Italia, di promoter che investono in pubblicità e di lottatori che combattono per la gioia del pubblico e non per i loro 5 minuti di gloria. Io orgogliosamente in Italia lavoro e collaboro solo con questi lottatori o promoter. Quando mi vedete lavorare per una promotion italiana che magari non conoscete sappiate che è un ambiente sano e tendenzialmente ci sono buoni worker. Rispetto a 10 anni fa è tutta un altra cosa. Una volta c’erano poche scuole e lottatori con fisici non credibili che potevano riempire dei palazzetti da 3000 persone, adesso il livello è molto più alto ma la copertura mediatica che c’era 10 anni fa è andata persa.

WF: Per quanto tempo e con chi ti sei allenato prima di debuttare davanti ad un vero pubblico?

RS: Mi sono allenato per un anno prima di debuttare, ma non è una storia che mi piace raccontare. Il mio primo allenatore non era un vero lottatore di wrestling, anche se mi aveva fatto credere il contrario. Gli volevo veramente bene, ma alla fine era un disonesto. Volevo veramente bene a questa persone e la rispettavo molto, ma tutto quello che ho imparato nel corso del tempo lo devo a me stesso e a quei pochi seminari fatti con grandi lottatori, il mio primo allenatore però mi ha insegnato indirettamente due cose molto importanti. Cosa non fare per far si che i tuoi allievi rimangano in salute e ti rispettino e l’altra cose è una lezione un pò più personale che terrò per me. Chi ha vissuto una situazione simile sa di cosa parlo.

WF: Cosa ti ricordi del tuo match di debutto e dei feedback che hai ricevuto?

RS: Ero elettrizzato, ero felicissimo ed era la seconda volta che salivo su un ring da wrestling (ci passai tutto il pomeriggio sopra). Lo show fu nella mia città per cui tutto ha preso un significato più forte. Il match andò bene e mi divertii tantissimo. Da li è partito tutto….da un ragazzino di appena 17 anni, cicciottello con i capelli ricci e i brufoli, E‘ stato bellissimo.

WF: Hai sempre lottato con una maschera? E perché questa scelta?

RS: Inizialmente ho debuttato con il face painting e con il passare del tempo si è evoluto in una grezza maschera di lattice che è stata l’embrione di tutte le maschere che vedete ora.

WF: Che difficoltà determina lottare con una maschera a livello visivo? Che complicazioni da per la respirazione?

RS: Ho la fortuna di avere una maschera veramente ben fatta che mi causa pochi problemi o fastidi. Ormai mi sono abituato ad averla addosso. Sicuramente l’aria si riscalda prima e la faccia ogni volta fa una piccola sauna gratuita.

WF: Hai raggiunto ormai i 10 anni di carriera. Ci sono dei momenti specifici (storie, incontri, spettacoli) che ti senti di citare come passaggi più importanti di altri?

RS: Ho vissuto tanti momenti piacevoli e tanti momenti difficili, forse per tutti i momenti difficili si ricordano più facilmente di quelli piacevoli. Sicuramente tra i miei ricordi preferiti c’è lo show del mio debutto, la prima volta che mi sono esibito in un arena gigantesca (praticamente vuota), il periodo in cui iniziai a lavorare con lottatori di livello eurpoeo (anni fa era veramente un utopia potersi cimentare con loro) e tutte le apparizioni sulla TV nazionale sono sempre state un motivo di vanto e d’orgoglio per me nonchè ricordi molto gratificanti.

WF: Che wrestling passa nelle TV italiane? Solo WWE o nelle TV regionali si trova qualcosa di “Made in Italy”?

RS: Principalmente la WWE ma la EPW lavora da anni per trasmettere il proprio prodotto sulla TV Italiana e ogni volta che c’è uno show viene trasmesso. Questo è un grande risultato.

WF: Ti fai chiamare Red Scorpion: da dove proviene questo ringname?

RS: Iniziai a fare wrestling che ero molto piccolo, sia di età che fisicamente, e mi serviva un nome di un animale di piccole dimensioni ma molto temibile. Il rosso è il mio colore preferito e rappresenta la battaglia, l’onore il sangue e il sacrificio. Red Scorpion è diventato la maschera che rappresenta l’Italia!

WF: Negli ultimi anni il numero dei tuoi incontri è decollato, ma per caso fai anche qualche altro sport?

RS: Si e sono molto grato per questo! Posso dire con orgoglio che da circa un anno svolgo questo lavoro full-time, non ho altre occupazioni. Alleno, combatto e cerco di vendere la mia immagine e, tutti i miei introiti derivano da questo ora. Sei la prima persona a cui lo dichiaro pubblicamente, mi ero promesso di farlo prima ma essendo un ambiente molto particolare certe volte è sempre meglio tenere per se queste cose. Oltre al Wrestling ogni tanto partecipo a delle lezioni di MMA che si svolgono nella palestra dove alleno, ma faccio tutto per essere ancora più preparato nel pro-wrestling…li è il mio focus.

WF: Hai un dream match? Un dream opponent?

RS: Ci sono bravissimi performer in tutta Europa ed alcuni di loro possono insegnarti veramente tanto. Proprio pochi giorni fa ho combattuto contro Tom La Ruffa e Michael Kovac, loro sono grandi veterani con una vastissima esperienza, quasi ineguagliabile in Europa. Altri avversari che mi piacerebbe sfidare per un ipotetico dream match sicuramente sarebbero Rey Mysterio, Ultimo Dragon, Alberto El Patron e Rob Van Dam!

WF: Abbiamo avuto il piacere di vederti in azione in Germania, sei anche diventato campione di coppia con Cyanide. Che ne dici della scena (e più in generale del Paese) che c’è qua, anche se magari non hai ancora visto tantissimo?

RS: Il Wrestling in Germania va alla grande e ci sono tanti ottimi talenti che si esibiscono li provenienti da tutta Europa e insieme all’Inghilterra è il posto dove si può avere un esposizione maggiore secondo me. Sfortunatamente della Germania ho visto ben poco salvo hotel, Autogrill e McDonalds.

WF: Quanto sono lunghi i viaggi che fai per andare agli show internazionali, come per esempio quelli NEW in Heßdorf?

RS: I viaggi per andare in NEW erano veramente logoranti, dalle 10/12 ore per tratta ogni volta. Gli altri viaggi in giro per l’Europa sono un po’ più leggeri.

WF: Che ne pensi della NEW? Come prodotto, come spettacoli e come talenti?

RS: La NEW ha un prodotto ben consolidato ormai e ci tengono a crescere e a svilupparsi. Mi stupiva il fatto che ogni volta che andavo lì c’era sempre qualcosa di nuovo tipo una luce, uno schermo, attrezzature, telecamere ecc. ecc. Ci tengono veramente molto a far crescere il loro prodotto e i loro talenti. Anche se non lavoro più in NEW posso dire che i match più belli li ho disputati li Cyanide, TKO, Juvi, Mexx, Carter, Fast time Modoo e Adrian Severe sono autentiche macchine da guerra con quest’ultimo poi ho avuto svariati incontri prima che firmasse per la WWE, ho imparato veramente molto da lui è un vero professionista molto attento ai dettagli

WF: Parli tedesco, o conosci qualche espressione? (Se sì, quale?)

RS: HASS, HASS, HASS! ! ! Tutto quello che mi serve sapere sta in queste 4 lettere e per questo ringrazio il mio gigantesco amico Demolition Davies!

WF: Grazie mille per il tuo tempo, i nostri migliori saluti alla stupenda Sicilia!

RS: Grazie mille a voi per le domande e per il vostro tempo, un saluto a voi e a tutti i lettori! CIAO!

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